Da dove si comincia a parlare del gabi ጋቢ?
Soffice come un abbraccio materno, questo tessuto in cotone per una buona parte di etiopi ed eritrei ha un valore affettivo e culturale che pare innaturale in un epoca in cui si è abituati a comprare asettici outfit prêt-à-porter.
Il gabi rimanda ai genitori candidamente avvolti di tonalità avorio-bianco-panna, al focolare domestico durante la stagione delle piogge, agli anziani che vanno nei luoghi di culto la mattina, quando le temperature stonano ancora con la terra dei “tredici mesi di sole”.
In ogni casa c’è almeno un gabi, umile o ricca che sia; quasi ogni adulto possiede il suo gabi che mantiene con cura per diversi anni. Richiama la protezione, l’affetto, l’igiene, la cura e l’artigianalità.
Tradizionalmente le donne si occupavano della filatura artigianale, mentre gli uomini (shemané) della tessitura a telaio, creando una ricca gamma di tessiture e orlature di colori diversi.